L’importanza dei linfonodi

Una volta che la biopsia cutanea è stata eseguita ed è stata confermata la presenza di melanoma, il passo successivo è stabilire se il melanoma si è diffuso o meno ai tessuti circostanti.

La presenza o meno di cellule di melanoma nei linfonodi è uno dei più importanti fattori prognostici a disposizione, oltre che fondamentale per le future decisioni terapeutiche.

Il ruolo della biopsia del linfonodo sentinella (SLNB)

Se il melanoma si diffonde, di solito la prima parte che raggiunge è il linfonodo vicino alla zona del tumore primario. Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo a ricevere il drenaggio della linfa dalla zona del tumore primario, e quindi ad accogliere per primo le cellule tumorali nel caso in cui il tumore si stia diffondendo al di fuori del suo sito primitivo.

Quindi la biopsia del linfonodo sentinella è una procedura specializzata atta a determinare se le cellule del melanoma sono arrivate ai linfonodi.

Quando è indicata
Quando NON è indicata
Come viene effettuata

La biopsia del linfonodo sentinella è divisa in due parti: un test radiologico chiamato “mappatura linfatica” e la procedura chirurgica.

Dopo l’operazione

I linfonodi sentinella sono rimossi dal chirurgo e saranno esaminati dall’anatomopatologo per determinare se ci siano cellule metastatiche a livello dei linfonodi.

Per saperne di più circa la biopsia del linfonodo sentinella nel melanoma in stadio III clicca qui.

NOTA: il tasso di sopravvivenza dei pazienti in cui il melanoma è stato riscontrato nei linfonodi grazie alla procedura di biopsia del linfonodo sentinella è molto più elevato che in quelli in cui la diffusione ai linfonodi è stata accertata da esami fisici.