Melanoma: in Sicilia casi aumentati del 30% in 10 anni

L'incidenza di questo tumore continua ad aumentare, anche se meno al Sud rispetto al Nord dell'Italia. Il punto nel corso dell'incontro Mela Talk a Palermo

IN Sicilia, in dieci anni i casi di melanoma sono aumentati del 30%, passando da 460 nel 2009 a 600 nel 2018. Una crescita in realtà inferiore alla media dell’Italia – che ha ha visto le diagnosi raddoppiare nello stesso arco di tempo, ma non per questo da prendere sottogamba. Di questo si è parlato lo scorso 13 luglio a Palermo, al Policlinico Giaccone, dove ha fatto tappa “Mela Talk”, il  tour nazionale di incontri sul melanoma (realizzato con il contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb) dedicato ai pazienti.

Mela Talk, la parola ai pazienti

“I progressi della ricerca scientifica, uniti alle campagne di prevenzione sostenute con forza anche dalle associazioni dei pazienti, si traducono nel costante incremento della sopravvivenza, tanto che in Italia vivono circa 155mila cittadini dopo la diagnosi di melanoma”, spiega Paola Queirolo, responsabile scientifico di ‘Mela Talk’ e Direttore Divisione melanoma, sarcoma e tumori rari presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano: Merito soprattutto delle nuove cure: “Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combattere questa neoplasia, come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare. Ma siamo di fronte a persone che presentano molteplici necessità, non solo di carattere clinico, a cui il sistema sanitario deve saper rispondere. Da qui il senso del tour ‘Mela Talk’, che vuole far emergere il punto di vista dei pazienti sulla malattia e sul percorso terapeutico, dando rilievo anche all’impatto psicologico legato alla diagnosi”.

Al Sud ci si ammala meno. Grazie al fototipo

Il melanoma colpisce di più nel Nord del nostro Paese. Nel 2018, le nuove diagnosi riscontrate nel Mezzogiorno rispetto al Settentrione sono state il 45% in meno tra gli uomini e il 42% in meno tra le donne. “Uno dei motivi principali di questa netta differenza è da ricercare nei fototipi più elevati (cioè nella maggiore capacità della pelle di reagire all’esposizione solare), molto diffusi al Sud e in grado di svolgere un ruolo protettivo – spiega Gaetana Rinaldi, coordinatore regionale di ‘Mela Talk’ e oncologa al Policlinico Giaccone di Palermo”.

Mancano le associazioni di pazienti

Il centro, nel 2018, ha trattato circa 200 persone con melanoma di livello superiore (cioè in fase non iniziale) provenienti da diverse parti dell’isola. Ha rappresentato cioè un vero e proprio argine alla migrazione sanitaria, offrendo a tutti i pazienti le migliori terapie a disposizione, con la possibilità di essere curati vicino a casa. “Abbiamo stilato PDTA (Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali) sulla patologia e siamo in costante contatto con altri centri di riferimento a livello nazionale per coinvolgere i malati nelle sperimentazioni cliniche”,continua Rinaldi: “Preoccupa, però, la totale assenza di associazioni di pazienti con melanoma in Sicilia. Il ruolo delle associazioni è fondamentale, da un lato per supportare nel percorso di cura i pazienti facendoli sentire meno soli, dall’altro per educare i cittadini alla prevenzione”.

Prevenzione, ecco cosa significa

Circa il 20% delle diagnosi avviene in fase iniziale: per aumentare questa percentuale, soprattutto in un’isola come la Sicilia dove i cittadini possono andare al mare per lunghi periodi da maggio a ottobre, vanno supportate le campagne di sensibilizzazione per far capire a tutti i danni dell’esposizione scorretta al sole. “La prevenzione è l’arma più importante per sconfiggere il melanoma – conclude Queirolo -. Tutti dovrebbero utilizzare le creme solari quando prendono il sole, evitando di esporsi nelle ore centrali. Senza dimenticare il controllo della pelle ogni anno dallo specialista. In particolare, nelle persone che presentano più di 100 nei, il rischio di melanoma è 6 volte superiore. Va sempre seguita la regola del ‘brutto anatroccolo’: l’insorgenza di un neo diverso per forma e colore rispetto a quelli già presenti è un segnale da tenere in considerazione e da far controllare dal dermatologo. Avere la pelle chiara, i capelli biondi o rossi e gli occhi chiari (blu, grigi o verdi) è un altro fattore di rischio. Se scoperto precocemente ed eliminato con una corretta asportazione chirurgica durante la fase iniziale, il melanoma è del tutto guaribile perché la probabilità che abbia invaso altri organi è pressoché nulla”.

FONTE: www.repubblica.it