Melanoma - Immunoterapia

A distanza di tre anni dal trattamento con nivolumab, il 58% dei pazienti ad alto rischio non ha avuto recidive, e il 66% non ha presentato metastasi a distanza

UN anno di immunoterapia per evitare che il melanoma ritorni. Un cambio totale di prospettiva, visto che fino a ieri l’immunoterapia era riservata alla fase metastatica. E adesso, dal congresso europeo di oncologia in corso a Barcellona, arrivano i nuovi dati sull’efficacia a tre anni dal trattamento utilizzato come terapia adiuvante: oltre la metà (58%) dei pazienti ad alto rischio di ricaduta trattati con nivolumab è libero da recidiva, e il 66% non ha sviluppato metastasi a distanza. Le percentuale scendono rispettivamente al 45% e al 58% tra chi è stato trattato con ipilimumab.

Sono questi i dati principali dello studio CheckMate -238, condotto su pazienti con melanoma in stadio III o IV ad alto rischio di recidiva dopo resezione chirurgica completa del tumore primitivo e delle metastasi. I benefici sono stati osservati in tutti i sottogruppi di pazienti (divisi per stadio di malattia, mutazione Braf e presenza del biomarcatore PD-L1). Nessun nuovo dato e di sicurezza è emerso da questa analisi a 3 anni. “Nei pazienti con melanoma ad alto rischio di recidiva dopo resezione chirurgica completa, questi dati a tre anni sono altamente significativi, perché forniscono un ulteriore supporto ai benefici a lungo termine del trattamento adiuvante con nivolumab nel ridurre il rischio di recidiva della malattia”, ha spiegato Jeffrey S. Weber, M.D., Ph.D., investigator di CheckMate -238 e vice direttore del Perlmutter Cancer Center al New York University Langone Medical Center. “La persistente separazione delle curve sottolinea il potenziale a lungo termine di nivolumab nell’offrire un beneficio duraturo a questa popolazione di pazienti”.

Il melanoma stadio III

Il melanoma è classificato in cinque categorie di stadiazione (stadio 0-4), basandosi sulle caratteristiche in situ, spessore e ulcerazione, diffusione ai linfonodi prossimali e ad altre parti del corpo. Il melanoma in stadio III ha raggiunto i linfonodi regionali, ma non si è ancora diffuso ai linfonodi a distanza o ad altre parti del corpo (metastatizzato) e richiede la resezione chirurgica del tumore primario e dei linfonodi coinvolti. Malgrado questo, però, oggi la maggior parte recidiva e progredisce alla malattia metastatica.

Lo studio CheckMate -238

CheckMate -238 è uno studio randomizzato, in doppio cieco, di fase 3, ancora in corso per il follow up, che ha valutato nivolumab rispetto a ipilimumab in pazienti sottoposti a resezione completa di un melanoma in stadio IIIb/c o IV. Lo studio ha coinvolto 906 pazienti che hanno ricevuto nivolumab o ipilimumab, per una durata massima di trattamento di un anno. L’analisi a tre anni dello studio CheckMate -238 di fase 3 costituisce il più lungo follow-up di qualsiasi inibitore PD-1 come terapia adiuvante nel melanoma.

FONTE: www.repubblica.it