Melanoma

Lo studio pubblicato su Nature Genetics

Sempre più forte la componente genetica nello sviluppo del melanoma. Sono infatti state scoperte 33 nuove regioni del genoma coinvolte nello sviluppo di questo tumore della pelle, ed è stato confermato anche il ruolo di altre 21 regioni genomiche-correlate al rischio comparsa del melanoma. È il risultato del più importante studio mai realizzato sulla suscettibilità genetica al melanoma, una ricerca internazionale ideata dai ricercatori del National Cancer Institute americano e dal Melanostrum Consortium, che ha coinvolto anche la dermatologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

I ricercatori, spiega una nota del Policlinico Gemelli-Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno esaminato il Dna di oltre 37.000 persone alle quali era stato diagnosticato un melanoma e hanno confrontato le loro informazioni genetiche con quelle di oltre 375 mila soggetti senza storia di questa malattia. Il campione di popolazione utilizzato è tre volte più grande di qualunque altro studio genetico sul melanoma mai effettuato. In questo enorme gioco di ‘trova le differenze’ nel repertorio genetico delle persone con melanoma e di quelle sane, sottolinea la nota, sono stati individuate 68 varianti genetiche, associate al melanoma cutaneo e pertinenti a 54 ‘loci’ (regioni del Dna). Sono queste le ‘istruzioni’ scritte nel Dna che conferiscono un aumentato rischio di sviluppare questo tumore. Studiando la relazione tra nevi, pigmentazione e melanoma sono state inoltre scoperte altre 31 regioni del Dna che possono influenzare la comparsa di questo tumore.

“Il melanoma cutaneo – spiega la professoressa Peris – è ereditario nel 10-20 per cento dei casi. Alcuni geni sono già noti, ma con lo stesso gruppo di ricercatori che ha firmato questa importante ricerca, stiamo studiano nuovi geni e pattern di geni, implicati nello sviluppo del melanoma familiare”.

FONTE: La Repubblica