La banca biologica del melanoma: un raccoglitore essenziale per una nuova fase della ricerca sul melanoma

Perché questi “raccoglitori” di campioni sono importanti?

Le banche biologiche sono delle “librerie” in cui i campioni sono conservati, sia a scopi clinici sia di ricerca. Tali campioni sono frequentemente abbinati ad una scheda che riporta i dati demografici e clinici del paziente al quale il campione è stato asportato. Queste banche biologiche sono importantissime per la moderna ricerca sul cancro (sia che si segua un approccio improntato sulla genomica, o proteomica, o di molecular imaging), e possono condurre allo sviluppo di una nuova generazione di diagnostici o di terapeutici più mirati (medicine di tipo “personalizzato”), che possano aumentare l’aspettativa di vita per i pazienti.

Cosa sono i campioni istologici?

I campioni istologici, ovvero i campioni di tessuto, sangue, urina, e, alla stessa maniera, di DNA, RNA o altre componenti del corpo, sono asportati dal paziente per essere usati per ricavare le informazioni basilari per la diagnosi e il trattamento della patologia. Ogni volta che un paziente con un tumore va incontro a procedure come una biopsia o come un’operazione chirurgica in cui un pezzo di tessuto maligno viene asportato per fini diagnostici o terapeutici, è spesso possibile conservare una piccola parte di questo tessuto e poterlo usare in futuro per la ricerca. Molti pazienti hanno dato il proprio consenso affinché i propri campioni tissutali siano impiegati nella ricerca, con la speranza che, dal loro studio, i ricercatori possano aiutare altri pazienti malati di melanoma e sviluppare in futuro nuovi trattamenti.

Come sono usati questi campioni in ricerca?

In seguito alla mappatura del DNA umano nel 2000, la ricerca biologica è entrata nella cosiddetta era genomica. Ciò significa che gli scienziati ora hanno la possibilità di studiare la patologia non solo a livello clinico, ma anche al più intimo livello molecolare. Identificando i geni come essi si comportano, così come il ruolo che la genetica ricopre, gli scienziati possono capire dove la malattia si origina, perché, e possono prevenirne a diffusione. Tali campioni biologici sono anche usati per la proteomica- cioè lo studio dettagliato del genoma e delle proteine che il genoma codifica nel corpo umano- così come nella farmacogenomica, l’ambito di ricerca cioè che studia come il genoma umano risponde ad un determinato trattamento.

In aggiunta alle informazioni a livello molecolare sopra descritte, gli scienziati stanno anche analizzando una vasta quantità di informazioni derivanti dai dati sui pazienti e dagli studi clinici. Da questi dati è possibile individuare dei punti in comune che possono aiutare i ricercatori a capire meglio la patologia e ad identificare le migliori strategie per diagnosticare e trattare la malattia in modo nuovo e più efficace. Questi campioni possono inoltre rappresentare un anello di congiunzione tra le informazioni a livello molecolare e quelle cliniche e possono aiutare i ricercatori a studiare le caratteristiche molecolari della patologia e rapportare queste informazioni con ciò che è conosciuto già circa la malattia. Nello specifico, i campioni istologici umani possono essere usati per:

Ci sono degli esempi che dimostrano come campioni biologici ben caratterizzati possono accelerare la ricerca sul cancro?

Due famosi esempi sono: